ELISIR D’AMORE regia Stefania Panighini al Teatro Pavarotti Freni. Trucco e acconciature Filistrucchi

ELISIR D’AMORE regia Stefania Panighini al Teatro Pavarotti Freni. Trucco e acconciature Filistrucchi

ELISIR D’AMORE regia Stefania Panighini andrà in scena al Teatro Pavarotti-Freni di Modena  Venerdì 22 Settembre ore 20,00 e Domenica 24 Settembre ore 15,30. L’Opera sarà diretta dal M° Antonello Allemandi e costumi del M° Artemio Cabassi. L’equipe Filistrucchi si occuperà del trucco e dell’acconciature.

Uno dei momenti centrali della rassegna Aspettando il Belcanto Festival sarà appunto Elisir d’Amore testimone di una memorabile collaborazione tra Luciano Pavarotti e Mirella Freni.

L’Opera è una nuova produzione il cui allestimento è andato in scena all’Opera Giocosa di Savona lo scorso luglio.

NOTE DI REGIA

L’opera è nata per innovare, per scaldare gli animi, per raccontare le battaglie. È stata il canto dei patrioti, di chi credeva nella libertà, poi a un certo punto ha smesso di parlare, l’abbiamo chiusa nei velluti e negli stucchi. Elisir lo sappiamo è una delle opere più famose del grande repertorio, è stata messa in scena in tutte le epoche, ma quello che ci interessa oggi è capire in che modo l’opera può tornare al suo valore originario, (se è possibile) in che modo ci può parlare ancora, e se può essere nuovamente spunto di riflessione o invece è ormai solo uno svago rassicurante.

Noi abbiamo voluto dare fiducia all’opera, siamo convinti che possa ancora dire cose profonde, importanti, che possa essere uno specchio dei nostri pregi e dei nostri difetti, che possa raccontarci le urgenze della vita contemporanea: siamo partiti dai giovani di oggi, quei ragazzi appena ventenni così determinati a cercare di salvare il loro futuro, abbiamo indagato i loro universi e poi vi abbiamo contrapposto quelli degli adulti.

I compromessi che a vent’anni non siamo disposti ad accettare, perché diventano accettabili a quaranta? Il cambiamento è un momento indispensabile della crescita, oppure si può vivere di ideali per sempre? Diciamo spesso che l’opera è universale, e in questo senso può offrirci delle risposte, può essere uno specchio illuminante per la nostra realtà, per capire come vorremmo che andassero le cose, per comprendere che non siamo soli, che il sentire difficile di questi anni, è una difficoltà comune che ci rende figli degli stessi ideali, qualsiasi età abbiamo.

I riferimenti visivi di questo Elisir spaziano dalla cerata gialla di Greta Thunberg, agli slogan della lotta femminista, dalle bandiere della pace al Gender Fluid, accostati in contrasto, o forse in modo complementare, ai social media, alle avventure spaziali di prossima generazione e alla conquista di nuovi mondi. Tutti pezzi di quel grande puzzle che è il mondo. Non ci sono i covoni come vedete, non ci sono nemmeno gli anni venti o gli anni cinquanta: ci siamo noi oggi, tutti insieme: potrebbe non essere del tutto rassicurante l’immagine riflessa che vedremo, ma siamo sicuri che le nuove generazioni, nuovi alberi di questo grande bosco, possano cambiare le sorti di un mondo vecchio e stanco.
Stefania Panighini

ELISIR D’AMORE

Musiche Gaetano di Donizetti su libretto di Felice Romani

Nemorino Giuseppe Infantino
Adina Tamar Otanadze
Belcore Antimo Dell’Omo
Dulcamara Simone Alberghini
Giannetta Maria Smirnova

Direttore M° Antonello Allemandi
Regia e idea scenica M° Stefania Panighini
Costumi M° Artemio Cabassi
Direttore di scena Federico Bartolani
Trucco e acconciature Equipe Filistrucchi: Gherardo Filistrucchi (Capo trucco), Geanina Anca Dragan, Dariya Sergiivna Lyubchenko, Sofia Righi, Greta Shivitz, Francesca Zingaro
Luci Andrea Tocchio
Creazione video Mattia Bena
Orchestra Filarmonica Italiana
Coro Lirico di Modena
Maestro del Coro M° Mirca Rosciani
Coordinamento e realizzazione dei movimenti mimici STED
Coproduzione Teatro dell’Opera Giocosa di Savona
Maestri collaboratori Linda Piana, Nicola Fratti
Maestro alle luci Mario Zen
Responsabile allestimenti e palcoscenico Gianmaria Inzani
Tecnici macchinisti Catia Barbaresi (capo macchinista), Jacopo Bassoli, Alessandro Gobbi, Paolo Felicetti, Filippo Parmeggiani, Bianca Bonora (aiuto macchinista)
Tecnici elettricisti Andrea Ricci (capo elettricista) Mauro Permunian, Daniele Giampieretti,
Alessandro De Ciantis, Raffaele Biasco, Chiara Atti
Tecnici fonici Giulio Antognini
Attrezzeria Lucia Vella
Sartoria Federica Serra, Renata Orsi, Boutaina Moutharam (aiuto sartoria)
Scene Fondazione Teatro Comunale di Modena,
Teatro dell’Opera Giocosa di Savona
Attrezzeria Fondazione Teatro Comunale di Modena, Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, E. Rancati s.r.l.
Costumi Fondazione Teatro Comunale di Modena,
Teatro dell’Opera Giocosa di Savona
Calzature Epoca Milano
Sopratitoli Enrica Apparuti

Coro Lirico di Modena

Soprani Annalisa Ferrarini, Beatrice Ghezzi, Marisa Intravaia, Francesca Nascetti, Ambra Gattamorta, Hayoung Yoo, Alejandra Meza Delgado, Eleonora Nota, Eva Grossi
Mezzosoprani Barbara Chiriacò, Antonella Bronzato, Elisa Pellacani
Contralti Sezen Gumustekin, Lucia Paffi,Maria Pacheco Quintero, Donatella Vigato
Tenori primi Carlo Bellingeri, Guo Yiying, Nicola Di Filippo,Marco Guidorizzi, Giorgio D’Andreis
Tenori secondi Lorenzo Carazzato, Francesco Negrelli,Lorenzo Donato, Fabio Tamagnini
Baritoni Riccardo Ambrosi, Romano Franci, Nazario Pantaleo Gualano, Marcandrea Mingioni
Bassi Giovanni Bertoldi, Luca Marcheselli, Ohashi Naoki
Maestro del Coro M° Mirca Rosciani
Ispettore del Coro Pier Andrea Veneziani

Sinossi
Atto I

Mentre i mietitori stanno riposando all’ombra, la loro fittavola Adina legge in disparte un libro che narra la storia di Tristano e Isotta. Intanto, il contadino povero Nemorino la osserva ed esprime per lei tutto il suo amore e la sua ammirazione, dolendosi della propria incapacità di conquistarla (Quanto è bella, quanto è cara). I contadini chiedono ad Adina di leggere ad alta voce e lei riferisce la storia di Tristano che, innamorato della regina Isotta, ricorre a un filtro magico che lo aiuta ad attirare il suo affetto e la sua fedeltà (Della crudele Isotta).

Mentre Nemorino sogna di trovare questo magico elisir, arriva al paese il sergente Belcore con lo scopo di arruolare nuove leve. Egli corteggia Adina e le propone di sposarlo (Come Paride vezzoso), ma la bella fittaiuola risponde di volerci pensare un po’. Segue un duetto tra Adina e Nemorino in cui la donna espone la sua teoria sull’amore: l’amore fedele e costante non fa per lei (Chiedi all’aura lusinghiera).

Arriva poi il dottor Dulcamara, un truffatore, che, spacciandosi per medico di grande fama, sfoggia alla gente i propri portentosi preparati (Udite, udite, o rustici): Nemorino gli chiede se per caso abbia l’elisir che fa innamorare e il ciarlatano gli offre per uno zecchino una bottiglia di vino bordeaux, spiegando che l’effetto si farà sentire dopo un giorno (quando egli sarà già lontano da quel villaggio). Nemorino beve l’elisir e si ubriaca: ciò lo fa diventare disinvolto quel tanto che basta per mostrarsi indifferente nei confronti di Adina, che subito prova un certo fastidio, abituata com’è a sentirsi desiderata.

Adina, per vendicarsi dell’indifferenza di Nemorino, accetta di sposare il sergente Belcore, che però dovrà partire il giorno dopo; pertanto, le nozze vengono fissate per il giorno stesso. Nemorino cerca di convincere Adina ad attendere fino al giorno successivo (lui sa che solo il giorno dopo avrà effetto l’elisir), ma Adina se ne va con Belcore.

Atto II

Fervono i preparativi per le nozze. Dulcamara e Adina improvvisano una barcarola a due voci (Io son ricco e tu sei bella). Quando giunge il notaio, Adina dice di voler aspettare la sera, perché vuole sposarsi in presenza di Nemorino, per punirlo della sua indifferenza. Nemorino vuole comperare un’altra bottiglia di elisir ma non avendo più denaro si arruola tra i soldati di Belcore per avere la paga (Ai perigli della guerra). Belcore così ottiene di allontanare il suo rivale.

Nel frattempo, però, Giannetta sparge la notizia che Nemorino ha ottenuto una grande eredità da uno zio deceduto da poco (Saria possibile?). Questo non lo sanno né l’interessato, né Adina, né Dulcamara: la notizia fa sì che le ragazze del paese incomincino a corteggiare Nemorino, il quale per parte sua pensa sia l’effetto dell’elisir. A vedere quel che succede, Dulcamara resta sbigottito, e comincia a pensare che il suo elisir faccia realmente effetto, mentre Adina si ingelosisce.

Dulcamara le racconta di aver venduto a Nemorino l’elisir e lei capisce di essere da lui amata (Quanto amore! Ed io spietata). Nemorino gioisce quando si accorge di una lacrima negli occhi di Adina, che gli rivela che anche la ragazza lo ama (Una furtiva lagrima). Adina riacquista il contratto di arruolamento di Nemorino e glielo consegna, invitandolo a restare nel paese. Nemorino è deluso, vorrebbe una dichiarazione d’amore che non arriva e allora dichiara di volersene andare: solo allora Adina cede e dichiara di amarlo (Prendi, per me sei libero). Belcore si consola in fretta del matrimonio sfumato, affermando che in un altro paese troverà qualche altra ragazza da corteggiare, mentre Dulcamara parte dal paese di Nemorino tutto gongolante per il successo del suo elisir (Ei corregge ogni difetto).

ELISIR D’AMORE regia Stefania Panighini al Teatro Pavarotti Freni. Trucco e acconciature Filistrucchi ultima modifica: 2023-09-06T12:05:26+02:00 da Gherardo Filistrucchi Parrucche e Trucco