UN BALLO IN MASCHERA regia M° Massimo Gasparon, da un’idea di Pierluigi Samaritani. Scene e costumi Pierluigi Samaritani. Trucco e messa in opera parrucche equipe Filistrucchi
Dopo il successo al Teatro Pavarotti-Freni di Modena lo scorso 3 e 5 Marzo 2023, UN BALLO IN MASCHERA per la regia del M° Massimo Gasparon è andato in scerna al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia Venerdì 17 Marzo 2023 e Domenica 19 Marzo 2023.
L’equipe Filistrucchi si è occupata della realizzazione del trucco e la messa in opera delle parrucche per questo allestimento che, nel 1985, già vide la bottega dietro le quinte.
Il capolavoro verdiano è andato in scena in uno degli spettacoli più apprezzati fra gli allestimenti che il Teatro Regio di Parma ha dedicato al compositore di Busseto. Lo spettacolo è stato curato, nella parte visiva, dal regista veneziano Massimo Gasparon che nel 2013 si era ispirato alle splendide scene e costumi della storica produzione di Pier Luigi Samaritani del 1985 alla quale la bottega partecipò.
“Potremmo definire questa ripresa un’occasione importante per ritrovare la modernità attraverso lo stile e la tradizione – ha dichiarato il M° Gasparon – dove il nuovo deve nascere dal nucleo classico della tradizione melodrammatica. Sono onorato di avere ridato vita e ripreso questo allestimento, in quanto ho potuto studiare da vicino i bozzetti e le scene realizzate, ho scoperto dettagli preziosi e nascosti: una straordinaria occasione in termini professionali ed umani, in questo affettuoso e sincero omaggio ad un grande Maestro del nostro teatro”.
La vicenda dell’opera, ispirata a un fatto realmente accaduto, racconta dell’omicidio di Gustavo III di Svezia, sovrano illuminato ucciso nel 1792 da un rappresentante dell’aristocrazia tradizionalista, intrecciata a un triangolo amoroso e percorsa da un sottile lettura psicologica dei personaggi.
Equipe Filistrucchi per Un Ballo in Maschera a Reggio Emilia
1985
Nel 1985, in occasione del Maggio Musicale Fiorentino, lo stesso allestimento vide il Maestro Luciano Pavarotti interpretare il ruolo di Riccardo mentre la parte di Renato fu interpretata da Piero Cappuccilli. La prova generale, aperta al pubblico, fu un grandissimo successo. Lo sciopero degli orchestrali impedì però la prima e le repliche di questo allestimento.
Donella e Gabriele Filistrucchi assieme a tutta la bottega si occuparono allora delle realizzazione delle parrucche e del trucco. L’allestimento, come accennavamo, fu successivamente ripreso.
UN BALLO IN MASCHERA
di Giuseppe Verdi, melodramma in tre atti su libretto di Antonio Somma, da Gustave III, ou Le bal masqué di Eugène Scribe
Riccardo Giorgio Berrugi
Renato Devid Cecconi
Amelia Daniela Schillaci (17 Marzo) e Clarissa Costanzo (19 Marzo)
Ulrica Alisa Kolosova
Oscar Lavinia Bini (17 Marzo) e Anna Maria Sarra (19 Marzo)
Silvano Chao Liu
Samuel Svetolik Belosliudov
Tom Gaetano Triscari
Un Giudice Paolo Leonardi
Un Servo d’Amelia Luca Favaron
Direttore Alessandro d’Agostini
Regia Massimo Gasparon
da un’idea di Pierluigi Samaritani
Scene e costumi originali Pierluigi Samaritani
Rielaborazione costumi a cura di Massimo Gasparon
Luci Andrea Borelli
Curatore movimenti coreografici Gino Potente
Danzatori Agora Coaching Project a cura di MM Contemporary Dance Company
Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti
Coro Lirico di Modena
Maestro del coro Giulia Manicardi
Voci bianche del Teatro Comunale di Modena
Maestro del coro Voci bianche Paolo Gattolin
Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Modena e Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Allestimento Fondazione Teatro Regio di Parma
Trucco e messa in opera parrucche Equipe Filistrucchi, Gherardo Filistrucchi (Coordinatore e capo trucco), Marianna Bonanno, Geanina Anca Dragan, Valentina Giannettoni, Vivien Laure, Sofia Righi, Greta Shivtz, Francesca Zingaro.
Parrucche Audello Teatro
Direttore di scena Emilia Di Stefano
Maestri collaboratori Claudia Foresi, Elisa Montipò
Maestro alle luci Isabella Gilli
Responsabile allestimenti e palcoscenico Gianmaria Inzani
Tecnici macchinisti Catia Barbaresi (capo macchinista) Jacopo Bassoli, Alessio Boni, Andrea Boni, Diego Capitani, Paolo Felicetti, Gianluca Garau, Alessandro Gobbi, Gabriele Lazzaro, Antonio Maculan, Simone Messina, Filippo Parmeggiani, Bianca Bonora (aiuto macchinista)
Tecnici elettricisti Andrea Ricci (capo elettricista) Chiara Atti, Raffaele Biasco, Alessandro De Ciantis, Andrea Generali, Daniele Giampieretti, Marcello Marchi, Mauro Permunian
Tecnico audio-video-fonico Francesco Morri
Attrezziste Lucia Vella (referente) Francesca Paltrinieri, Gabriella Rotondi
Sartoria Alessandro Menichetti (referente)
Carlos Salazar, Federica Serra, Alessia Celli (aiuto sartoria), Giuseppina Corbari (aiuto sartoria), Eleonora Cremaschi (aiuto sartoria), Simone Martini (aiuto sartoria), Boutaina Mouhtaram (aiuto sartoria)
Scene Fondazione Teatro Regio di Parma
Costumi Fondazione Teatro Regio di Parma, Tirelli Costumi
Calzature C.T.C.
Sopratitoli Enrica Apparuti
Personale della Fondazione Teatro Regio di Parma
Macchinisti Giulio Vecchi
Sartoria Lorena Sofia
Coro Lirico di Modena
Soprani Silvia Buson, Annalisa Ferrarini, Maria Chieregato, Miriam Gorgoglione, Beatrice Ghezzi, Keiko Kawano, Maria Komarova, Alessandra Maniccia, Paola Tognetti, Silvia Tiraferri
Mezzosoprani Antonella Bronzato, Barbara Chiriacò, Linda Dugheria,
Grazia Gira, Matilde Lazzaroni, Elisa Pellacani
Contralti Sezen Gumustekin, Emanuela Di Martino, Maria Pacheco Quintero, Donatella Vigato
Tenori primi Carlo Bellingeri, Joaquin Cangemi, Giorgio D’Andreis, Nicola Di Filippo, Luca Favaron, Marco Guidorizzi
Tenori secondi Paolo Alessandrini, Michele Concato, Daniele Garuti,
Igor Realdi Glushkov, Weixiang Wang
Baritoni Riccardo Ambrosi, Gianluca Di Canito, Romano Franci, Paolo Leonardi, Marcandrea Mingioni, Luca Signorelli, Neven Stipanov
Bassi Giovanni Bertoldi, Decio Biavati, Stefano Cescatti, Ohashi Naoki, Simone Nicoletto, Alessandro Zanilli
Voci bianche del Teatro Comunale di Modena
Adele Amoroso, Ines Bertaglia, Nina Eva Maria Bertaglia, Simone Bigi, Tobias Joaquin Calderon Venegas, Ada Comelli, Serena Cusimano, Ginevra Fattori, Francesca Grandi, Roberto Guerzoni, Martina Laporta, Cecilia Lungu, Gregory Lungu, Ugo Mariani, Giorgia Marino, Giulia Mecarocci, Arianna Miccoli, Chiara Mollicone, Sofia Monti, Elena Sofia Nativio, Enrico Neri, Bianca Maria Paltrinieri, Elena Pirondini, Rinade Snari, Margherita Tagliazucchi
Banda in palcoscenico
Direttore Stefano Colò
Ottavino e flauto Isotta Violanti, Clarinetti Fabio Bertozzi, Giovanna Melis, Paola Pellizzardi,
Corni Giovanni Campanardi, Elisa Malagoli
Trombe Luigi Zardi, Mariano Vuono
Trombone Giancarlo Galli
Tuba Gianluigi Paganelli
Danzatori
Gino Potente (Curatore movimenti coreografici)
Agora Coaching Project a cura di MM Contemporary Dance Company
Chiara Gionti, Luca Guerrieri, Sofia Lacava, Federico Musumeci, Carmine Olivazzi, Martina Pagliari, Giorgia Raffetto, Diletta Torelli, Leonardo Zannella
Mimi Saverio Bari, Giovanni Marchetti Vivoli, Simone Ruini, Dario Tamasi
Ci scusiamo se, involontariamente, abbiamo scordato qualcuno
1985
Nel 1985, in occasione del Maggio Musicale Fiorentino, lo stesso allestimento vide il Maestro Luciano Pavarotti interpretare il ruolo di Riccardo mentre la parte di Renato fu interpretata da Piero Cappuccilli. La prova generale, aperta al pubblico, fu un grandissimo successo. Lo scioperò degli orchestrali impedì però la prima e le repliche di questo allestimento.
Donella e Gabriele Filistrucchi assieme a tutta la bottega si occuparono allora delle realizzazione delle parrucche e del trucco.
L’allestimento, come accennavamo, fu successivamente ripreso.
Se desiderate vedere l’Opera collegatevi qui sotto
https://www.youtube.com/@OperaStreaming/featured
Sinossi:
L’azione si svolge a Boston alla fine del XVII secolo.
ATTO I
Quadro I
Palazzo del governatore a Boston
Il Conte Riccardo è il saggio e illuminato governatore della colonia inglese del Massachusetts sotto il regno di Carlo II. La scena si apre nel suo palazzo, dove il Conte riceve un gruppo di notabili tra i quali si celano alcuni congiurati guidati da Samuel e Tom, che tramano contro di lui. Nel frattempo Oscar, il fido paggio, si occupa dei preparativi di un ballo in maschera che avrà luogo a palazzo nei giorni successivi e presenta al Conte una lista di invitati tra i quali vi è Amelia, moglie di Renato, segretario e caro amico di Riccardo. Questi ama in segreto la donna, ma non osa farsi avanti per fedeltà verso l’amico. Successivamente un giudice chiede a Riccardo di firmare l’atto di condanna all’esilio della maga Ulrica, ma Oscar tenta di dissuaderlo poiché la donna potrebbe vendicarsi facendo ricorso alle arti magiche; il governatore, scettico, decide di recarsi travestito da pescatore nel suo antro.
Quadro II
La dimora della maga Ulrica
Ulrica, al termine di un rituale, capisce che sta per accadere qualcosa di molto grave. Sopraggiunge Riccardo travestito da pescatore insieme a Oscar e ad un gruppo di amici; per mettere alla prova le capacità magiche di Ulrica, il governatore le fa predire la sorte di ciascuno di loro, per prendersi gioco di lei realizzando immediatamente le predizioni con degli ingegnosi trucchi. A un certo punto giunge una donna che chiede di essere ricevuta da sola: si tratta di Amelia, la quale, divisa fra l’amore e il dovere coniugale, chiede alla maga una pozione che le renda la pace perduta. Ulrica le consiglia di recarsi a mezzanotte in un campo vicino a un cimitero, dove potrà raccogliere un’erba magica. Riccardo ascolta di nascosto la confessione di Amelia ed esulta nel sapere che la donna ricambia il suo amore. Una volta andata via Amelia Riccardo si fa predire il futuro. La maga riconosce la sua nobiltà sotto mentite spoglie, e gli fa una profezia infausta: più d’uno tra i suoi amici trama contro la sua vita; la prima persona che gli stringerà la mano sarà colui che lo ucciderà. Riccardo si aggira con scherno tra i presenti chiedendo loro di stringergli la mano, ma nessuno osa farlo. Sopraggiunge Renato e gli stringe amichevolmente la mano. Riccardo dichiara che questi non oserà mai ucciderlo essendo il suo amico più fidato. A quel punto Riccardo rivela la sua vera identità a Ulrica e le concede la grazia e la invita ad ammettere di essere una ciarlatana; la maga, pur riconoscente nei suoi confronti, non può ritirare la profezia.
ATTO II
Campo malfamato nei dintorni del cimitero di Boston
Amelia si reca al cimitero di notte per raccogliere l’erba magica nel campo indicatole da Ulrica; mentre la cerca, piange il suo amore sventurato. Riccardo la raggiunge e, durante un intenso colloquio, le strappa la confessione del suo amore. Mentre la passione sta per travolgere i due innamorati, si vede da lontano sopraggiungere Renato, sulle tracce dei congiurati che stanno per tendere un agguato al Conte. Renato non riconosce la moglie, che si è coperta il volto con un velo, ed esorta l’amico a fuggire. Riccardo accetta dopo aver ottenuto da Renato la solenne promessa che riaccompagnerà la donna velata fino alle porte della città, senza mai rivolgerle la parola. Arrivano i congiurati che, delusi nel trovare il segretario in luogo del governatore, vorrebbero vendicarsi uccidendo la sua misteriosa amante. Renato si oppone impugnando la spada e Amelia, per evitare il duello, lascia cadere il velo. La vista della moglie sconvolge Renato e suscita ilarità nei congiurati, che lo scherniscono pesantemente. Renato decide di lavare quest’onta col sangue di Riccardo, così convoca i congiurati nella sua casa per allearsi con loro e appoggiare l’uccisione del Conte. Quindi minaccia di morte Amelia e la conduce in città.
ATTO III
Studio del governatore di Boston
Il giorno successivo Renato affronta Amelia e le dice che solo la sua morte potrà porre rimedio al disonore. La donna accetta il suo destino ma prega Renato di poter abbracciare per l’ultima volta loro figlio: di fronte a quella scena straziante, Renato decide di non uccidere sua moglie, ma solo Riccardo. Poco dopo Samuel e Tom, i congiurati, giungono a casa di Renato, ancora sorpresi del cambio repentino dell’uomo, che conferma di voler prendere parte all’attentato. Si tira a sorte chi dovrà sferrare il colpo fatale ed è proprio Amelia ad estrarre il nome dell’assassino: il prescelto è Renato. Successivamente giunge Oscar con l’invito per il ballo in maschera, e Renato assicura che vi andrà assieme ad Amelia che, comprese le intenzioni del marito, farà di tutto per salvare il suo amato. Nel frattempo Riccardo, riflettendo sulla fedeltà di Renato, ha deciso di rinunciare ad Amelia e di rimpatriare Renato in Inghilterra insieme alla moglie: mentre firma il decreto sopraggiunge Oscar con un biglietto consegnatogli da una donna misteriosa, ove sta scritto che durante il ricevimento la sua vita sarà in pericolo. Riccardo decide di presenziare comunque al ballo per rivedere un’ultima volta la sua amata. Il ballo in maschera ha dunque inizio: Renato tenta di capire quale sia il travestimento di Riccardo, e con uno espediente riesce a carpire l’informazione da Oscar. Nel frattempo Amelia avvicina Riccardo e lo supplica di fuggire. Riccardo rifiuta, ma le confessa di aver firmato l’ordine per la sua partenza. Mentre si accingono all’addio, giunge Renato e pugnala a tradimento il Conte. Oscar accusa Renato del delitto ma il Conte, agonizzante, fa liberare l’amico e, fattolo avvicinare, gli confessa di aver amato Amelia ma di averne rispettato l’onore, e gli mostra il decreto firmato. Riccardo muore, circondato dal dolore dei presenti, mentre Renato contempla le tremende conseguenze della sua vendetta.