I SALVATORI DELLA MEZZANOTTE è andato in scena a Teatro Pavarotti Freni di Modena, libretto di Bruno Tognolini, Regia Gianfranco Cabiddu, Parrucche e trucco Filistrucchi. PRIMA ASSOLUTA

I SALVATORI DELLA MEZZANOTTE è andato in scena al  Teatro Pavarotti Freni di Modena in prima assoluta. Parrucche e trucco Filistrucchi.

I SALVATORI DELLA MEZZANOTTE è andato in scena al suo debutto in prima assoluta lo scorso 17 dicembre 2023 al Teatro Comunale di Modena. L’Opera, dal carattere fra il sacro e il popolare, è stata commissionata dal Teatro Pavarotti-Freni ed è dedicata al Natale. E’  tratta dal libro Salvataggio a mezzanotte di Bruno Tognolini che ne cura anche la trasposizione in libretto. La Musica è di Daniele Furlati, compositore particolarmente apprezzato per la sua attività in campo cinematografico e teatrale.  L’Opera è stata replicata il 18 Dicembre 2023 per le scuole.

Foto

Riportiamo qui sotto alcune foto scattate durante le prove, la Prima assoluta e la replica

Daniele Furlati
I SALVATORI DELLA MEZZANOTTE

Nuova creazione su commissione del Teatro Comunale di Modena
libretto di Bruno Tognolini ispirata al suo libro Salvataggio a mezzanotte su Musiche del M° Daniele Furlani.

San Pietro Antimo Dell’Omo
Arcangelo Francesca Mercuriali
Zahel Vincenzo Tremante
Voce recitante Tony Contartese

Direttore Stefano Seghedoni
Regia Gianfranco Cabiddu
Scene Alessia Colosso
Costumi Elena Gaiani
Luci Andrea Ricci
Ologrammi Digital Screen

Parrucche e trucco Filistrucchi

Direttore di scena Matteo Lorenti
Maestro collaboratore Linda Piana
Maestro alle luci Michele Monnati
Sopratitoli Enrica Apparuti
Costumi Sartoria Klemann
Calzature C.T.C. S.r.l.

Ensemble della Fondazione Teatro Comunale di Modena
Pianoforte / Clavicembalo Nicola Fratti
Flauto / Flauto contralto Isotta Violanti
Oboe / Corno inglese Luca Vignali
Violino Michaela Bilikova
Violoncello Antonio Silvestro Salvati
Contrabbasso Simone Di Benedetto
Percussioni Giacomo Fato
Voci bianche del Teatro Comunale di Modena
Maestro delle Voci bianche Paolo Gattolin
Amoroso Adele, Antinoro Viola, Benassi Alessia, Benedetti Enzo, Bertaglia Cloe Maria, Bertaglia Ines, Bertaglia Nina Eva Maria, Berselli Edoardo, Bianchi Francesco Eric Calderon Venegas Tobias Joaquin, Cavazzuti Riccardo Maria Chaban Andriy, Chierici Alice, Comelli Ada, Cusimano Serena Dilenge Silvia, Elvezzi Anna, Fattori Ginevra Gemmellaro Anna Eleonora, Grandi Francesca, Guerzoni Roberto
Laporta Martina, Lauriola Federico, Liguori Dafne, Liguori Ginevra Lombardo Viola Ottavia, Lungu Cecilia, Lungu Gregory, Mariani Ugo Miccoli Arianna, Meregalli Bianca, Mollicone Chiara, Monti Sofia Nativio Elena Sofia, Neri Enrico, Paltrinieri Bianca Maria Pignatti Elena, Pirondini Elena, Ranieri Erika, Santangelo Leda Sereni Sofia, Snari Rinade, Stella Emma, Tagliavini Chiara

PERSONALE TEATRO COMUNALE DI MODENA:
Responsabile allestimenti e palcoscenico Gianmaria Inzani
Tecnici macchinisti Catia Barbaresi (capo macchinista), Jacopo Bassoli, Andrea Boni, Diego Capitani, Paolo Felicetti, Alessandro Gobbi, Filippo Parmeggiani, Bianca Bonora (aiuto macchinista)
Tecnici elettricisti Andrea Ricci (capo elettricista), Chiara Atti, Raffaele Biasco, Alessandro De Ciantis, Andrea Generali, Mauro Permunian
Tecnico fonico Giulio Antognini
Attrezzeria Lucia Vella (referente), Francesca Paltrinieri
Sartoria Federica Serra (referente), Boutaina Mouhtaram, Carlos Salazar, Anna Andrea Bonetti (aiuto sarta)

NUOVO ALLESTIMENTO, PRIMA ASSOLUTA
Note sull’opera
di Daniele Furlati e Bruno Tognolini

Nel comporre I salvatori della mezzanotte, la storia di Bruno Tognolini mi ha suggerito una strada possibile in cui ritrovare una dimensione intima cercando di proiettarmi nel passato, quando componevo nella mia camera di bambino passando liberamente fra gli esercizi di contrappunto e pezzi di carattere improvvisativo. Poi la scelta dell’organico è stata piuttosto sofferta e meditata a lungo. Pur rimanendo nel limite di sette strumenti dettato dalla produzione, ho provato combinazioni differenti per ottenere un suono acustico il più possibile a‐temporale. Con questa intenzione ho contaminato materiali musicali che fanno riferimento a epoche e a mondi fra loro lontani, così come si possono mescolare nel presepio di una casa di oggi statuine delle più diverse fatture e provenienze.
Daniele Furlati

Il presepio è una madre immobile di storie. È il ‘fermo immagine’ in 3D di un sacro film, potentissimo e bimillenario. Conosciamo tutti bene la vicenda, sapremmo dire, riavvolgendo il nastro, ciò che è accaduto prima di quella scena fissa: perché e da dove quei pastori e lavandaie e popolani di ogni sorta sono arrivati lì, e perché guardano dentro quella grotta. E riattivando il ‘play’, sappiamo cosa accadrà da lì in avanti. Ma le storie millenarie sono alberi viventi, generativi: si rinnovano frondeggiando da ogni parte nuove ramificazioni, prequel, sequel, riadattamenti, apocrifi e spin‑off.
L’operina I salvatori della mezzanotte è una di queste fronde laterali, che parte da quel presepio, sblocca la ‘pausa’ e fa ripartire la storia per vie alternative – ma, regola prima del gioco, sempre verso lo stesso finale. La prima via alternativa è un’antica leggenda popolare, che il Narratore della nostra operina riferisce più o meno così: “Dice questa leggenda che il Santo Avvento, duemila anni fa, era stato gravemente minacciato da un Re che non voleva che Gesù nascesse. E dice ancora che, come ogni anno a Natale si rinnova la Nascita Santa, così si rinnova ogni volta anche quella minaccia. E ogni anno ci vuole qualcuno che la combatta e la sventi”: il Salvatore di Mezzanotte, appunto.
Attraversando altre due ri‑narrazioni, due libri miei (il romanzo Lilim del tramonto, edizioni Salani, e un suo spin-off in racconto breve, Salvataggio a mezzanotte, edizioni Interlinea), questa vecchia leggenda diventa ora un’operina musicale.
illustrazione Pia Valentinis
Nel romanzo Lilim del tramonto, è un killer, un fenicio di nome Zahel. Erode, prima della misura eccessiva e tardiva della Strage degli Innocenti, avrà ben attivato altre risorse: un suo sicario di fiducia, probabilmente, che cercasse quella ragazza incinta in giro per la Giudea e la facesse fuori, risolvendo in un colpo il problema.
Chi nel romanzo ferma la mano del killer, dopo le lunghe dovute peripezie, è una bambina strana, vagabonda (Lilim), con un occhio diverso dall’altro e con strani poteri. Nel racconto spin-off, e in questa operina che lo mette in scena e musica, il Salvatore di Mezzanotte invece stavolta non sarà un umano, né un angelo, né un caso. Ma non diciamo di più, o spifferiamo. Diciamo solo che tutto accade in una notte: ma è una notte specialissima, grondante magia, come sappiamo: perché i bambini devono dormire! Porte chiuse! Non sbirciare cosa accade nella sala, o il Natale coi suoi doni non verrà.
Diciamo infine che nel fermare la minaccia, questa volta, un gran merito avrà il presepio. Quel plastico, manufatto domestico, che con statuine e montagne di carta e palmette e casette per un secolo ha incantato i Natali dei bambini. E che l’Albero celtico sacro oggi sta in parte, e forse con le sue ragioni, soppiantando. E che senz’ombra di nostalgia, o riconquista, vogliamo in questa operina solo onorare e salutare in musica, canto e teatro.
Bruno Tognolini

I SALVATORI DELLA MEZZANOTTE è andato in scena a Teatro Pavarotti Freni di Modena, libretto di Bruno Tognolini, Regia Gianfranco Cabiddu, Parrucche e trucco Filistrucchi. PRIMA ASSOLUTA ultima modifica: 2023-12-18T18:45:18+01:00 da Gherardo Filistrucchi Parrucche e Trucco